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DA MILANO A SAN TOMASO PER CAMBIARE VITA

Un progetto di ospitalità diffusa per incrementare il turismo e la qualità dell’accoglienza. Questo il progetto contenuto nel bando del Comune di San Tomaso Agordino al quale ha risposto con entusiasmo la giovane coppia di milanesi.

Siamo a 1.082 metri a San Tomaso, tra la ridente località di Alleghe e la laboriosa Cencenighe, in un comune arrampicato alla montagna in 12 frazioni collegate da stradine ripidissime su cui anche il pullman fa fatica a salire.

“Abbiamo scaricato dalla macchina le nostre cose, respirata l’aria e goduto il panorama, e ci siamo detti: questo posto ci piace, proviamo a vedere come va!”

Informatica lei, commerciante lui. Entrambi urbanizzati nella grande Milan… Ma con il cuore appeso alla cima di una montagna. E così, è bastato un articolo di giornale che annunciava un nuovo progetto per incrementare l’ospitalità diffusa in Agordino che Beatrice Gaspardo e Giovanni Pampuri, non ci hanno pensato su due volte e hanno contattato il sindaco veneto di San Tomaso Agordino. Tra Milano e San Tomaso, chiariamo subito, c’è parecchia differenza. Ad attenderli il 29 maggio del 2018, in una uggiosa giornata di pioggia, c’erano almeno 1 milione e mezzo di potenziali clienti in meno rispetto a Milano e poco più di 300 edifici in tutto attorno. Anche la sfida si è presentata subito seria e impegnativa: la pizzeria Offline, unico ristorante-albergo del comune, ha avuto in 50 anni innumerevoli cambi di gestione e, anche rimettere la barra a dritta poteva non essere un gioco da ragazzi.

Ma Beatrice e Giovanni hanno una bella tempra. Una grande complicità e complementarietà tra loro (concreta lei, idealista lui) e una popolazione che ha risposto con calore e simpatia all’impresa: “Qui abbiamo avvertito un forte senso di comunità e la bellezza di questo posto è proprio il capitale umano”.

Così, il 9 luglio, con un secondo viaggio e un furgone carico di masserizie, Giovanni e Beatrice si sono trasferiti.

 “Subito ci siamo sentiti a casa, dopo 5 giorni era come se non fossi mai vissuta altrove. Ad un tratto l’ansia era sparita!”

La Pizzeria Offline ha un panorama mozzafiato. Affacciati sulla piazza del Paese, che è poi una terrazza naturale sulla valle Fiorentina e dirimpettai del monte Civetta: un incanto!

L’edificio da riavviare ha un locale bar, la sala ristorante da 70 posti e 14 camere. Tante, troppe, come inizio. Così Beatrice e Giovanni si sono concentrati intanto sulla pizzeria che, tra residenti e proprietari di seconde case, poteva facilmente funzionare. E così è stato. I nuovi gestori che, dalla loro, hanno passione e cultura, hanno per esempio vagliato i prodotti del territorio e quindi cominciato a fare la pizza con un impasto d‘orzo (prima coltivazione della zona) che piace molto ed è anche più digeribile.

Ma la più grande soddisfazione è essere diventati in pochi mesi il punto di riferimento e luogo di incontro per un caffè e 4 chiacchiere, l’accogliente ristoro nei giorni più bui, come quelli dell’isolamento causato nel novembre 2018 dalla tempesta Vaia.

“Qui vengono a vedere la partita di calcio, i turisti per noleggiare le e-bike e poi c’è il continuo viavai dei ragazzi che gestiscono la ZipLine, una vera attrazione anche per noi!” 

Beatrice e Giovanni sono diventati una piccola celebrità locale. Il coraggio e la disponibilità con cui questi ragazzi hanno lasciato il grande per il piccolo, la città per la montagna, sono risultati un lasciapassare perfetto!

Testi a cura di Lucia Filippi

Photo&Video Credits © Capitale Cultura Group