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È IL LAGO DELLE MERAVIGLIE ED È AD ALLEGHE

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Alleghe è un esempio di “destinazione perfetta”. Ha infatti, in pochi chilometri quadrati, tutto ciò che si possa desiderare. Il lago – anzi i laghi di Alleghe e del Coldai –, la montagna – Civetta e Pelmo per tutte -, i prati sconfinati – come ai Piani di Pezzè, al Col dei Baldi o quelli del Monte Fertazza, un gioiellino di paese in cui vivono 1.200 persone, e poi l’aria più pura in cui s’alzano le arrampicate più spettacolari delle Dolomiti.

Oggi è Paolo D’Imperio del Consorzio Turistico di Alleghe, la nostra guida, e non c’è tempo da perdere se vogliamo vivere tutte le esperienze, ovvero, di acqua, di terra e di aria.

Il nostro tour ha come centro il lago, placido specchio d’acqua formatosi a seguito di un’enorme frana nel 1771 che, leggenda vuole, fosse stato preannunciato dall’apparizione del Drago del Coldai. Un drago che, come in una bella fiaba, deve essersi trasformato in cigno se, come si racconta, un giorno gli abitanti se lo sono visti scendere giù dal cielo. Il giovane maschio deve essere stato attratto dalle acque particolarmente ricche – le più pescose delle Dolomiti – per le quali ha interrotto il suo volo migratorio verso Sud per stabilirsi ad Alleghe. Vedendolo poi lì, bianco e maestoso in mezzo al lago, gli è stata procurata una compagna di pari lignaggio, con cui è stato amore a prima vista: in pochi mesi la famiglia si è allargata e oggi è la mascotte del lago.

È un bellissimo mattino di settembre, e il sole che splende già alto, con quell’aria tersa che regala all’acqua il color dello smeraldo, invita a prendere subito il largo: a vela, a remi, in pedalò o, perché no, sulla scia dei barchini da pesca. E poi il lago si fa esso stesso spettacolo quando in sella a una bicicletta lo costeggi per lungo, all’ombra degli alberi, con l’acqua che si muove placida.

Passerà lungo le sponde di questo lago la nuova pista, una via per i ciclisti che inanellerà finalmente, in un solo giro, tutti i paesini della valle, ricucendo ciò che asfalto e traffico vorrebbero dividere per sempre.

L’aspetto meraviglioso di un lago di montagna è proprio il suo cambiare seguendo le sue 4 stagioni, così che lo si riesce a vivere in ogni dimensione: scattando foto dalla barca, percorrendo a piedi la stradina che corre sulla riva, pescando la trota e persino divorando sui pattini la sua superficie, quando d’inverno ghiaccia e diventa la più gioiosa delle piazze. Allora il lago verde smeraldo si trasforma in un fantastico campo di ghiaccio su cui, ben prima che il Palaghiaccio gli rubasse un po’ di ruolo, è nata (1933) e cresciuta la mitica squadra biancorossa del Hockey Club  Alleghe, campione Alpenliga nel 1992.

 

In definitiva, esaltare attività fisica e sport pare essere proprio la mission di Alleghe. Perché il monte Civetta, che domina con saggezza lo specchio d’acqua, sta sempre lì a ricordarci anche tutta l’opzione sci, con 22 impianti di risalita e 72 chilometri di piste, i rifugi da oscar in alta quota, l’Adventure Park nel bosco di Piani di Pezzè e il trekking in valle o sul Col dei Baldi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Testi a cura di Lucia Filippi

Photo&Video Credits © Capitale Cultura Group