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IL FUTURO SIAMO NOI, PAROLA DI SINDACO

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Andrea De Bernardin, primo cittadino di Rocca Pietore, è un moderno sindaco di montagna. Generoso con il suo territorio, risoluto con la sua gente quando si tratta di mettersi in gioco. Sostiene con passione il territorio, che, per lui, è “il più bello delle Dolomiti, forse delle Alpi”, snocciolandone a memoria le eccellenze: il Pelmo, il Civetta e la Marmolada, patrimonio dell’umanità Unesco; il turismo invernale di Arabba, crocevia del Sellaronda; la meraviglia del lago di Alleghe; Sottoguda, uno dei borghi più belli d’Italia e i suoi Serrai; il Museo più alto d’Europa in Marmolada; il panorama di Colle Santa Lucia; il turismo lento di San Tomaso Agordino e Cencenighe; la maestosa realtà del Passo Giau; Taibon con la valle di San Lucano e l’Agner la parete dolomitica più alta d’Italia.

 

 

Ma non perdona alla sua gente, così “meravigliosamente autentica”, la sindrome che lui definisce “di Calimero”: ovvero quel pizzico di invidia e di rinuncia rispetto ai cugini vip di Cortina o ai “più fortunati e… foraggiati” vicini delle province Trentino e Alto Adige, un sentimento che “paralizza”, che “non ci fa guardare a tutto ciò che abbiamo, e che potremmo valorizzare di più, per inseguire inutilmente ciò che non abbiamo”. Un suicidio dal punto di vista di strategia di sviluppo, un dannato freno a ogni ambizione.

D’altra parte il demone tentatore è potente, e si chiama Luxottica, l’azienda con il miglior welfare d’Italia, come ha decretato anche un servizio tv di Report, con 5.000 dipendenti che godono di un buono stipendio e di una serie di benefit ben studiati.

Ma “Luxottica è solo il presente”, ricorda De Bernardin. “Un presente tutto sommato confortevole che rischia di anestetizzare la sua gente. Ecco perché il sindaco di Rocca Pietore punta sul futuro; ecco perché, grazie ai finanziamenti del Fondo Comune Confinanti, ha affidato a un professionista esperto di sviluppo territoriale, Denis Dal Soler, la costruzione di un progetto integrato, come “Dolomites Maadness”; ecco perché rinuncia a parte del suo orticello per coinvolgere, non solo il proprio territorio, ma tutta la valle (e quindi altre 6 amministrazioni comunali: Alleghe, Cencenighe, Colle di Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, San Tomaso Agordino, Taibon Agordino); ecco infine perché vuole ribaltare paure e tabù invece di porgere la spalla a chi si lamenta.

 

                                           

 

Le parole d’ordine su cui chiede a tutti di rimboccarsi, insieme, le maniche sono: allungare le stagioni turistiche, “aprire non solo agosto e Natale, ma anche maggio, giugno, settembre e ottobre…”; non vergognarsi di continuare ad imparare, “frequentando i corsi proposti gratuitamente dal progetto” e tornando a “iscrivere i nostri figli alla scuola alberghiera di Falcade”, oggi frequentata soltanto da extra provincia; investire nella crescita del servizio di ristorazione, perché “il piatto di pastasciutta e il boccale di birra sono proposte per chi si accontenta non per chi ci chiede la differenza”.

De Bernardin è consapevole che per molti rinunciare al consolidato non è facile. Ecco perché scommette sui giovani che, il proprio futuro, “non lo chiedono in regalo ma ancora sognano di costruirlo, magari a propria immagine e somiglianza”.

Auguri Sindaco!

 

Testi a cura di Lucia Filippi

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